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Franco Ballerini ci ha lasciati. Ci manchi Franco... PDF Stampa E-mail

              

Il mattino precedente Franco mi avevi sorriso, come al solito si era scherzato, con garbo, lavorando insieme nella nostra comune Passone: il Ciclismo.

Ci eravamo scambiati impressioni durante il convegno su Girobio.

Ti eri informato della mia famiglia, il mio piccolo Edoardo, le mie cose di tutti i giorni, bici, allenamenti, corridori.

E lo stesso avevo fatto io con te.

Tu davi confidenza  spontanea a chi ti rispettava.

 

Il primo giorno del mio primo anno, mia prima corsa da Professionista, tu eri stato il mio compagno di camera, squadra Mapei.

Mi avevano messo con te perché tu eri l'Esperienza, io la novità. E non ti eri negato: quella notte alla vigilia del Laigueglia avevo dormito come in una botte di ferro con te accanto.

Eri stato subito il mio riferimento, un maestro. Lo sei stato sino a ieri mattina, quando salutandomi mi avevi dettro:< ora vò a Donoratico dal Bettini, poi domani mi diverto coi miei rally>.

 

Sei volato via Franco, ci hai lasciato in eredità una famiglia da amare, la tua, un ricordo da portare per sempre nel cuore, una voglia di stringerti forte, dirti GRAZIE per le emozioni pulite ed educate che ci hai fatto vivere, di quelle emozioni che ogni volta ci hanno fatti innamorare del Ciclismo, quello vero.

 

Il tuo, quello di Alfredo e di pochi altri. 

Ricordo quella mattina a casa di Alfredo (Martini), sentiamo suonare il campanello <è Franco> mi dice Alfredo: entri in casa, un caffè, un parere, poi di nuovo via a scuola del tuo cucciolo, a riprenderlo dopo la lezione.

E Alfredo compiaciuto e felice di queste tue visite: <mi vuole bene come al su' nonno e io sento il suo rispetto. E' tanto bella questa virtù: il  Rispetto>.

Mi è successo altre volte, stessa scena, io da Alfredo e tu che arrivavi. <Almeno due volte la settimana succedeva> racconta "nonno" Alfredo.

Ti mettevi lì, raccontavi del tuo ciclismo, ascoltavi da Martini il suo ciclismo.

Insieme eravate il nuovo e il passato, il presente il futuro, le radici del nostro Ciclismo.

GRAZIE Franco la tua eredità ti sopravviverà per sempre. Salutaci Gino e Fausto, prega per noi da lassù, noi faremo lo stesso qui.

E mi raccomando: fatti raccontare chi ha passato la borraccia a chi.

Mentre a noi qui giù già ci manchi...

 

Paolo Alberati

 

                   

Paolo Alberati (di spalle) con Giancarlo Brocci e Franco Ballerini al GIROBIO 2009

 
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