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FAUSTO COPPI, un uomo solo al comando. di Paolo Alberati
Categoria:   Top  Libri e articoli di Paolo Alberati
 

Editore : Giunti editore
Pagine : 190
Prezzo : 16,50 €

Molti "giovani" italiani, oggi sulla cinquantina, solo in età avanzata sono venuti a scoprire di essere stati chiamati Fausto per un motivo ben preciso: avevano un genitore tifosissimo del ciclista Coppi. E spesso con rispetto e passione condivisa coi propri genitori, col tempo sono diventati loro stessi tifosi del campione. Tifosi "postumi".

Tifosi per tradizione tramandata dal padre, tifosissimo a suo tempo come il biologo dell'ospedale di Tortona che nell'ultimo giorno di vita del Campionissimo, 2 gennaio 1960, analizzando il sangue infetto di Coppi scoppiò a piangere di fronte ai familiari di Fausto.

Così come tifoso postumo posso ritenermi io, autore di questo libro, che ho visto nascere e crescere ancora bambino la passione per il mio ciclismo nell'ascolto degli affascinanti racconti delle imprese di Coppi e Bartali, e sulle ali di quei racconti ho costruito, parlo certo in prima persona, i miei sogni di bambino e poi la mia vita e la carriera, prima di corridore ciclista professionista a mia volta, poi di narratore di storie di ciclisti d'un tempo. Dopo il libro "Gino Bartali, mille diavoli in corpo" (Edizioni Giunti), questo Coppi è la naturale prosecuzione di quell'altro cammino iniziato qualche anno fa: non si può amare Bartali senza rispettare Coppi. Non si può pensare all'uno senza tifare l'altro.

In questo libro non si parla solo del formidabile ciclista Coppi, ma approfondiamo soprattutto il lato umano di Fausto, intrecciando continuamente le sue vicende più intime con la rivalità sportiva che lo ha visto contrapporsi per oltre quindici anni a Bartali: due vite e due carriere sportive le loro che hanno fatto parte della storia del nostro Paese, specialmente nel primo dopoguerra, ridandogli speranza e dignità anche all'estero, ove sono stati messaggeri di quella nuova Italia che ce la fa, che vuole ricostruirsi, che ci riesce. "Nemici" in patria, ma uniti all'estero nella squadra azzurra, tra il 1948 e il 1952 i due sbancano in Francia al Tour, Coppi addirittura portando a segno una memorabile e storica doppietta Giro-Tour (il primo nella storia a riuscirci) nel 1949 e nel 1952.

Nel 1953 Fausto raggiunge l'apice della sua carriera vincendo il mondiale a Lugano, ma allo stesso tempo inesorabilmente inizia la sua parabola discendente. Ma è comunque un uomo simbolo: è nato contadino in una casa poverissima, ora si ritrova a mangiare a Villa Coppi su tovaglie di fiandra e servizi d'argento. Lui è la parabola del sogno di ogni italiano, di quell'Italia finalmente rinata.

Poi d'improvviso la morte: "Faustus", l'uomo fortunato sino al 2 gennaio 1960, muore non per una sfortunata battuta di caccia, ma perché è semplicemente destinato a morire giovane, da campione, diventare Mito. Fausto Coppi campione del destino.

Il filo del racconto in questo libro è arricchito da testimonianze dirette di prima mano, quelle dei compagni di viaggio di Fausto che lo rispettavano, di Marina e Faustino i figli che lo amavano, dei commilitoni nella guerra d'Africa. In più, sfogliando queste pagine troverete grandi foto inedite, figurine da collezione, immagini in bianco e nero legate a filo diretto ad un'epoca fantastica ancorché tribolata per la vita del nostro Paese.

Rivoli di sentimenti che ancora scorrono e che questo libro ha la pretesa di contribuire a tramandare di padre in figlio, di corridore in corridore, sino ai tempi nostri, per proiettarli direttamente alle generazioni future. Ancora oggi quando chiedi di Fausto Coppi a tanti di coloro che lo hanno conosciuto, gregari o avversari, massaggiatori o semplici spettatori, prima di tutto ti guardano dritto dritto negli occhi e mentre lo sguardo si scioglie in un moto di tenerezza, ti sorridono e ti dicono: "Coppi, che uomo gentile e che campione..."

Paolo Alberati


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